Il BAER-test è un esame che permette di individuare in maniera obiettiva la sordità di un animale, attraverso l’applicazione di piccoli elettrodi collegati ad un apparecchio in grado di inviare impulsi sonori e di registrare la risposta cerebrale ad essi. Quest’ultima verrà poi convertita in un tracciato, composto da onde di diversa ampiezza e altezza.
Spesso il test viene eseguito sottoponendo il cane o il gatto a blanda sedazione affinchè i suoi movimenti non interferiscano con l’esito; poichè la sordità può essere mono- e bilaterale, viene analizzato un singolo orecchio per volta.
Indicazioni BAER-test:
-Individuare forme di sordità congenita che colpiscono cuccioli di razze geneticamente predisposte, nelle quali può verificarsi una degenerazione precoce della coclea, struttura dell’orecchio interno preposta alla conversione dell’informazione acustica in impulso nervoso.
Sono circa un’ottantina le razze in cui è stata riscontrata una forma ereditaria di sordità, ma maggiormente colpiti sono i Dalmata, i Bull Terriers, i Setter inglesi, i Cocker Spaniels e, comunque, esemplari dal mantello bianco, ancor più se associato ad occhi chiari.
Si è visto che cani con sordità congenita possono essere educati a rispondere a segnali diversi da quelli acustici, come, ad esempio, il movimento delle mani.
-Diagnosticare forme ad insorgenza tardiva secondarie ad altre condizioni. In questi casi si associa la Risonanza Magnetica, che ci permette di differenziare affezioni dell’orecchio medio, dell’orecchio interno e quelle che coinvolgono direttamente le strutture cerebrali collegate con l’ipoacusia.
Una sordità legata ad un’otite esterna, se adeguatamente curata, sarà reversibile e il BAER-test evidenzierà il recupero della funzione uditiva.
L'esame elettromiografico fornisce dati che permettono la distinzione tra una malattia muscolare (miopatia, distrofie, miositi, miastenia ...) e una malattia del sistema nervoso periferico (polineuropatie, neuriti o sindromi da compressione di una radice di un nervo periferico...), risulta essere, quindi, un valido supporto per l'inquadramento diagnostico e terapeutico di molte malattie neurologiche.
L'EMG (Elettromiografia) rappresenta la registrazione dell'attività elettrica muscolare. In un soggetto sano, quando il muscolo è a riposo, non si registra alcuna attività elettrica, mentre, durante la contrazione volontaria, gradualmente più intensa sino alla massimale, si osserva il progressivo reclutamento dei Potenziali di Unità Motoria (PUM), sino al raggiungimento del quadro di "Interferenza'', nel quale i singoli PUM non sono più riconoscibili l'uno dall'altro.
Sebbene, lo studio elettromiografico non possa fornire dati sulla eziologia delle lesioni, è possibile utilizzarlo per meglio definire sede, estensione ed entità delle stesse e può essere utile anche per monitorare l'evoluzione di una patologia.